Some very minimal and discreet actions diffused of the territory represent the strategic choice of our project: they are like annotations saved on the margin of an already written book – our site. This is the meaning of the title “note al margine” (margin notes) which stress on the fact that succesfull projects often come by considering marginal aspects of the whole. We’ve investigated the suspended nature of our site that looks waiting to be walked among the see and the urban settlement on the back. We choose to work with the indeterminacy of the human being intentions triggered by relational devices that make absolute qualities of the site emerging.
“Note al Margine”, è una strategia di intervento composta di una serie discreta ed episodica di trasformazioni minime sul territorio. Per via della scala territoriale dell’area di concorso e per le molte azioni di rigenerazione urbana gia’ in atto da parte delle amministrazione pubblica, il progetto si configura come un serie di note al margine di un testo gia’ scritto.
Le ‘note’ sottolineano le qualita’ implicite e problematiche del sito, come l’essere sospeso tra due realta’ autistiche che sembrano voltarsi le spalle (back to back tra costruito e mare), il rimanere un deserto neutro in attesa di essere colonizzato, il costituire un’occasione di riordino del tessuto urbano limitrofo e l’essere attraversato da un asse ferroviario dismesso. Sensibili anche alle più impalpabili caratteristiche di unicità di questo paesaggio, come lo scorrere del tempo, i profumi, i suoni, il vento, ne costruiscono intorno un progetto.
Scegliamo quindi di agire con gesti deboli e diffusi sul territorio, tra architettura del paesaggio e landart, tra interventi effimeri e comunicazione
che possono essere sostenuti e realizzati attraverso processi di partecipazione e autocostruzione degli stessi abitanti di Siracusa.
Questi gesti di trasformazione liberano le potenzialita’ del sito catalizzando le intenzionalita’ spontanee e indeterminate di chi lo attraversa da un bordo all’altro oppure da una situazione percettiva all’altra.
Cosi’ la proposta si concentra piu’ che sugli aspetti formali e figurativi di un progetto di paesaggio, piuttosto sulle relazioni che si innescano nel contesto.
Team
Daniele Mancini, Irene Rinaldi
with Benjamin Fréchet