Urban 6×7 “human pixels” matrix able to display in real time messages send through sms by tourists all around Piazza... Leggi di più
Vecchi
Urban Fields
Gesti semplici, minimali, quasi intimi. Per lo più eseguiti manipolando oggetti che connotano la nostra quotidianità. Lo spazio che ci circonda trasfigura. C’è una intenzionalità che rivela ciò che non era mai apparso prima: la forma del sole, lo spessore dell’aria, la relazione tra le cose, le storie dell’anima. Paradossali, surreali, spontanei. Trasformazioni che durano il guitto di un raggio di sole riflesso da uno specchietto sulla facciata di un edificio, o il lancio di un sassolino dentro la casella di una campana disegnata a terra. Altalene che dondolano ritmicamente come codice morse visuale. Un paesaggio nomade di soffi di vento imprigionati in capsule trasparenti. Gesti semplici, minimali, quasi intimi. Atti liberatori. Che svaniscono nel momento in cui si compiono. E tutti questi momenti andranno persi nel tempo come lacrime nella pioggia…